Presentazione
Il
metodo descritto in questo libro è frutto della mia esperienza
personale, originata da concetti della Medicina Tradizionale Cinese
verso la quale ho un grandissimo apprezzamento e la prendo in
considerazione per alcune spiegazioni.

Inizia
con metodi semplici e continua con metodi che aiutano a sviluppare
sempre maggiore sensibilità e complessità di trattamento allo scopo di
rendere le mani sempre più sicure e sensibili affinchè la gestione
della propria salute tramite l'automassaggio diventi un modo di giocare
con il proprio corpo
Introduzione
In questo libro non esistono concetti e spiegazioni medico-scientifiche, poichè desidero che questo mio studio sul corpo possa essere compreso da tutti.
Ho inserito definizioni nuove di tipo "spazio elastico", "effetto
utile" e altre definizioni utili a svolgere i trattamenti descritti, ed
il loro significato verrà spiegato all'occorrenza.

Il concetto di trattamento descritto va considerato come un modo di giocare col proprio corpo,
da praticare comodamente sdraiati sul divano e da prendere in
considerazione senza fretta. Inizia con metodi semplici che permettono
di iniziare a sviluppare i primi contatti "mani corpo" e continua con
modi e metodi di lavoro che permette di sviluppare sempre di più una
maggiore sensibilità nelle mani ed una maggiore comprensione del proprio stato di benessere,
allo scopo di arrivare al modo di migliorare la propria condizione di
salute ed invertire la situazione nelle zone tendenti a debolezze o
malattia.

È
opportuno dedicare ad ogni paragrafo di massaggio una quindicina di
minuti per almeno tre giorni consecutivi. Se il trattamento viene
svolto bene e la parte trattata reagisce in modo soddisfacente possiamo
percepire ogni giorno "l'effetto utile" che cresce e continua e
continua, se invece "l'effetto utile" non è percepibile non c'è da
scoraggiarsi, si riprenderà in un successivo momento con maggiore tempo
e tranquillità. Importante è arrivare a riconoscere i vari livelli di
"effetto utile" e ciò è possibile solo dopo aver trattato più parti del
corpo. Ogni parte del corpo viene ripresa con modalità di trattamento
diverse, poichè non esiste un modo unico di trattamento per ogni parte,
deve invece esistere la conoscenza e la capacità di modificare il nostro lavoro al fine di trovare il trattamento più efficace per raggiungere "l'effetto utile".
1. Toccare Delicatamente
Non siamo stati educati a toccare un corpo, né il nostro, né tantomeno il corpo di altre persone.
Se ci avventuriamo in questa “impresa” possiamo fare delle scoperte
molto interessanti. Toccando il proprio corpo con un tocco di tipo
carezza è possibile sviluppare una mappatura di sensibilità diverse
sulle varie parti, possiamo verificare di
avere zone di solletico, zone di sensibilità disturbata, zone poco
sensibili e zone di sensibilità non definibile. Man mano si acquisisce
esperienza di trattamento si comprende che una sensibilità tattile
disturbata e poco piacevole corrisponde ad una zona sofferente che ha
bisogno di essere trattata.
Cosa fondamentale è iniziare a toccare con la massima delicatezza.
Un tocco poco delicato può indurre alcune zone del corpo a sviluppare
una barriera istintiva che riduce la possibilità di percepirne la reale
condizione di funzionalità e impedisce la possibilità di effettuare un
trattamento efficace.
Per avere la sicurezza di un tocco delicato ed efficace è fondamentale
mantenersi nello “spazio elastico”.
Lo "Spazio Elastico"
Lo “spazio elastico” è lo spazio in cui ci possiamo muovere sul corpo con la certezza di non provocare danno.
È rappresentato da tutta la parte esterna del corpo che si lascia
manipolare facilmente con un tocco delicato.
Sulla coscia, come su altre zone muscolari consistenti, lo“spazio
elastico” è rappresentato dalla spugnosità del muscolo e dalla
sensazione di scorrimento sull’osso che possiamo avvertire spostandolo
verso l’alto ed il basso in modo alternato, o con movimenti di torsione.
Il “lavoro” o “gioco” che facciamo deve fermarsi almeno un millimetro
prima di raggiungere la fine sia dello spazio schiacciabile che di
quello scorrevole.
Su zone tipo cranio, gomiti, ginocchia, tibia (osso tra ginocchio e
piede) ed altre in cui si percepisce solo pelle ed osso lo “spazio
elastico” è determinato dall’elasticità della pelle alla trazione.
È utile sempre ricordare che la trazione, e la pressione esercitate
devono fermarsi almeno un millimetro prima di avvertire la fine
dell’elasticità.
Sul torace
abbiamo a che fare con gli spazi tra le costole in cui è possibile
lavorare entrando con le dita in uno “spazio elastico” discretamente
percepibile, e la parte sopra le costole dove si può far scorrere la
pelle sull’osso, mentre la zona del seno per la donna e la zona in
torno al capezzolo per l’uomo vanno considerate e studiate a parte in
modo personale e specifico.
Sulle
zone rigide o dolenti dove lo “spazio elastico” è difficile da valutare
bisogna sviluppare la massima delicatezza, poiché non dobbiamo irritare
la parte dolente, ma scoprire il tipo di contatto possibile allo scopo
di sciogliere rigidità e dolore. In questi casi è utile agire
prestando attenzione allo “spazio elastico” dei polpastrelli o del
palmo che esercitano la pressione, poiché finché le parti spugnose
della mano o del polpastrello non rimangono totalmente compresse è
possibile toccare qualsiasi parte del corpo con la sicurezza di avere
un tocco delicato.
3. Primo Impatto
ominciamo
appoggiando le mani sulle guance toccandole come se stessimo toccando
un palloncino pieno d’acqua, cioè con la massima delicatezza, in modo
da non “farlo scoppiare”. Le nostre guance, ovviamente, non
scoppiano, ma se non le tocchiamo delicatamente non possiamo riuscire
ad ottenere l’effetto desiderato. Questo modo di toccare ci permette di
individuare uno “spazio elastico” che finisce nel punto in cui
percepiamo la parte dura dell’osso sottostante. Fino a che non
tocchiamo questa parte, possiamo tranquillamente “giocare” con le mani
come se stessimo muovendo dell’acqua
all’interno di un palloncino, i movimenti devono essere molto lenti e
delicati, e l’effetto benefico si manifesta con la percezione di uno
sviluppo di calore.
Questo concetto va sempre tenuto in considerazione in qualsiasi tipo di
trattamento, poiché il tocco lento e delicatoè sempre il più sensibile.
Maggiore è la delicatezza, miglioreè la sensibilità, che deve aumentare
continuamente.
Il trattamento migliore viene guidato dalle sensazioni percepite, si
sviluppa nella comprensione e sviluppo della sensibilità nelle mani, e
cresce in contemporanea con l’aumento di calore.
Il
proseguimento, per ogni trattamento, ha una buona funzionalità quando
si riesce a trasportare l’effetto di calore prodotto lungo tutto il
tragitto programmato. Per cui, mantenendo un movimento rotatorio di
trattamento su una guancia ci spostiamo di 1-2cm verso la tempia con la
mano appoggiata sul lato opposto. Ad ogni piccolo spostamento ci
soffermiamo a sviluppare 3-5 movimenti rotatori allo scopo di produrre
un effetto di calore fino ad arrivare alla tempia.
Ripetiamo 3-5 passaggi dalla guancia alla tempia, e potremo valutare
che l’effetto calore cresce ad ogni passaggio,e più cresce più riesce
facile trasportarlo.
Ripetiamo questo trattamento più volte allo scopo di rilassare bene tutto il viso.
|